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sabato 10 marzo 2012

Palermo-Roma, le pagelle dei giallorossi. Super Borini. Sontuoso Heinze

(a cura della redazione) Queste le pagelle dei giallorossi in Palermo-Roma, terminata 1-0 per i giallorossi: Lobont 6,5 ; Rosi 6 ; Heinze 7,5 ; Kjaer 6 ; José Angel 6,5 ; De Rossi 6,5 ; Gago 6,5 (Simplicio sv) ; Greco 6 (Marquinho sv) ; Totti 6; Lamela 7 (Bojan sv) ; Borini 7,5.

Palermo-Roma, la formazione ufficiale. Gioca Greco, out Bojan

Luis Enrique ha deciso l'undici anti Palermo: Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Gago, De Rossi, Greco; Lamela, Totti, Borini.

Palermo-Roma. le probabili formazioni

Queste le probabili formazioni di Palermo-Roma che andrà in scena questa sera alle ore 20.45 al Barbera. 


Palermo: 1 Viviano, 31 Pisano, 6 Munoz, 2 Mantovani, 42 Balzaretti, 5 Barreto, 23 Donati, 7 Della Rocca, 27 Ilicic, 19 Budan, 10 Miccoli. (33 Tzorvas, 13 Aguirregaray, 20 Acquah, 14 Bertolo, 16 Zahavi, 17 Vazquez, 9 Hernandez). All.: Mutti. 


Roma: 1 Lobont, 87 Rosi, 44 Kjaer, 5 Heinze, 3 Josè Angel, 19 Gago, 16 De Rossi, 7 
Marquinho, 10 Totti, 31 Borini, 8 Lamela. (18 Curci, 2 Cicinho, Ricci, 30 Simplicio, 23 Greco, 40 Piscitella, 14 Bojan). All.: Luis Enrique


Arbitro: Banti. 


Quote Snai: 2,50; 3,40; 2,60. 

Rassegna Stampa - Per la Roma c'è Manolas

CORRIERE DELLO SPORT (G. D'Ubaldo) - La Roma ha bloccato il difensore greco Kostas Manolas, che gioca nell’Aek Atene e si svincola a parametro zero a giugno. Manolas, venti anni, è stato seguito in diverse occasioni dagli osservatori della Roma. Ha giocato l’ultima partita con il suo club il 26 febbraio, nell’1-1 casalingo contro l’Ofi, ed è stato espulso. (...) Difensore centrale forte fisicamente, dotato di buona tecnica, Manolas è alto 1,86. E’ cresciuto nelle giovanili del Thrasyvoulos Fylis, dove venne visionato dallo zio Stelios (direttore tecnico dell'AEK) che lo tesserò con il primo contratto da professionista, firmato il 16 giugno 2009 e che scadrà a giugno. Il costo del suo cartellino è stato di 50.000 euro. Manolas ha debuttato nel massimo campionato greco contro l'AO Kavala il 13 marzo 2010, partita vinta dall’Aek per 3-0. 
CRESCITA - Nella prima stagione con il club di Atene Manolas ha collezionato 10 presenze e realizzato il primo gol in carriera. L’anno seguente è arrivato il debutto in campo internazionale: l’AEK ha partecipato all’Europa League e il difensore ha messo insieme 6 presenze con un gol. Ha dato il suo contributo per la conquista della coppa di Grecia, con tre presenze e una rete. Il difensore ha segnato il suo primo gol da professionista nel derby contro i rivali l'Olympiacos il 19 maggio 2010, al 6’ del primo tempo. Un gol che non dimenticherà facilmente. (...) Il giorno dopo ha subìto un intervento chirurgico molto delicato al volto, durato tre ore, durante il quale gli sono state impiantate delle placche metalliche. 
NAZIONALE - È stato inserito nella lista provvisoria dei convocati per il Campionato mondiale di calcio 2010 in Sudafrica e ha fatto parte dell’Under 21 greca, con la quale ha disputato quattro amichevoli e una gara per le qualificazioni al campionato europeo di categoria. Nella stagione 2011-2012 sono state 27 le presenze tra campionato, Europa League, e coppa di Grecia, con due gol all’attivo. Il difensore è stato seguito anche da alcuni club inglesi e a gennaio è stato vicino all’Everton. Il procuratore che ha il mandato per l’Italia è Vukmil Vukmirica, che ha raggiunto un’intesa con la Roma. (...) 
STRATEGIE - La Roma è alla ricerca di giovani difensori centrali per la prossima stagione, considerata l’età di Juan, Heinze e l’infortunio di Burdisso, che in questi giorni ha ripreso a correre. Il brasiliano comunque resta il miglior difensore centrale a disposizione di Luis Enrique, anche se adesso è fermo per un infortunio al ginocchio. La politica della società giallorossa è sempre quella di puntare sui giovani. Se a giugno dovesse arrivare, Manolas sarebbe il primo greco a vestire la maglia giallorossa dopo Traianos Dellas, arrivato anche lui a parametro zero dal Perugia. Ha giocato con la Roma dal 2002 al 2005, collezionando 43 presenze e tre gol. (...)

Rassegna Stampa - A Palermo con i giovani E Ricci scalza Perrotta

GAZZETTA DELLO SPORT (F. Oddi) - Il ragazzino che ha tolto il posto a Perrotta probabilmente gli dà ancora del lei: la prima volta che Luis Enrique nominò Matteo Ricci ben pochi sapevano chi fosse, visto che non giocava neanche in Primavera. Era la vigilia di Roma- Atalanta, mancavano Perrotta e Gago, e la risposta «ho fatto allenare coi grandi Viviani e Matteo Ricci» sembrava l’ennesima provocazione di un tecnico a cui piace stupire. Un girone dopo Viviani ha cinque presenze in serie A, Perrotta un nuovo contratto fino al 2013 (...), e Matteo Ricci otto apparizioni nel campionato giovanile di competenza, di cui solamente 4 da titolare: a Palermo Luis Enrique ha portato lui, lasciando a casa gli altri due. Oltre a Valerio Verre, grande protagonista (...) dell’impresa di giovedì sera, quando la giovane Roma è stata la prima squadra a vincere allo «Juventus Stadium», battendo la Primavera più forte e costosa d’Italia.
Jolly - Matteo Ricci non c’era: già sabato Alberto De Rossi aveva annunciato che non lo avrebbe portato a Torino, guarito ma debilitato da una forte influenza, lui che fisicamente è gracilino. Piedi e testa sono già adulti: da bambino stupiva per la sua capacità di giocare di prima, tra tanti bravi ma innamorati del pallone, ora per la sua duttilità. Con gli Allievi lo scorso anno Stramaccioni lo reinventò terzino destro, per evitare che passasse una carriera a fare il vice-Verre, a gennaio l’Under 18 lo ha chiamato senza troppa convinzione, per un torneo (vinto) a San Pietroburgo. Esordio assoluto in azzurro, 8 pieno sulla relazione: tre partite, tre ruoli diversi, terzino, regista e centrocampista offensivo, tre prove impeccabili. (...)
Bomber - Tallo invece a Torino c’era, come Pigliacelli: il centravanti ha segnato il 2-0, il portiere ha evitato il 2-2, con uno strepitoso doppio riflesso sul centravanti della Juventus. Pigliacelli sapeva dall’espulsione di Stekelenburg che sarebbe andato a Palermo, Tallo lo ha scoperto ieri: in Primavera sembra un gigante in mezzo ai nani, ha segnato 18 gol pur saltando una decina di gare, ma per Luis Enrique era come fosse trasparente. (...)

Rassegna Stampa - Luis Enrique attacca: Dovrete sopportarmi altri 5 anni!

CORRIERE DELLO SPORT (R. Maida) - Le vigilie si portano sempre dietro una coda di buone intenzioni ma questo assomiglia a un impegno reale: «Non mollo. Ho dato la mia parola ai dirigenti, resterò alla Roma anche il prossimo anno». I tifosi aspettavano solo questa frase per immaginare il futuro. Si divideranno tra soddisfatti e inquieti, tra allegri e delusi, ma adesso conoscono nel dettaglio le intenzioni di tutti.
AMORE - Baldini già si era espresso: fosse stato per lui Luis Enrique avrebbe continuato «a vita» il suo lavoro di allenatore a Trigoria, a prescindere dai risultati delle prossime dodici partite che continuano a essere una forte incognita. Mancava però l’annuncio della controparte. Ebbene, prima della trasferta di Palermo, Luis Enrique ha firmato un altro contratto con la Roma: «Non farò mai un passo indietro». Anche se stasera perdesse 5-0. (...). E per specificare che niente è definitivo, anche in senso ottimistico, mostra l’indice della mano destra e precisa: «Rimarrò almeno fino al 2013. Almeno. Perché potrei restare anche di più». Si rivolge con aria sdegnata ai giornalisti che gli chiedono certezze nella conferenza stampa di Trigoria: «Forse dovrete sopportarmi altri quattro o cinque anni. Perché continuerò a lavorare in questa società, finché la società sarà contenta di me e finché la gente sarà contenta di me. Adesso è così, lo vedo. So bene che la soddisfazione dell’ambiente dipende dai risultati: sono il primo a non essere felicissimo di questo momento, che è pieno di difficoltà. Ma sono convinto che riusciremo ad arrivare lontano».
L’IMMEDIATO - Il primo compito è raddrizzare la rotta: la Roma di Luis Enrique non ha mai perso tre partite di fila e per non allontanarsi dall’Europa ha bisogno di fare punti a Palermo. «Sarà difficile, perché loro in casa hanno un ottimo rendimento. Sono curioso di vedere come giocheremo alla fine di una settimana complicata. Ma posso assicurare che non ci siamo rilassati dopo il derby». Non è preoccupato dalle assenze, che tra squalifiche e infortuni sono otto: «Non esiste l’emergenza. La rosa ha tanti giocatori. Sono dispiaciuto per chi non può venire con noi a Palermo, ma quelli che giocheranno faranno la loro parte. Vogliamo dare delle soddisfazioni ai nostri tifosi che sono sempre stati al fianco della Roma nonostante le sconfitte». Dodici, tra campionato e coppe, in una stagione disastrosa: «Il campionato non è finito. Lo ripeto spesso, a me interessa solo la prossima partita.(...)Alla fine vedremo dove saremo». Anche il sesto posto potrebbe non bastare per l’Europa League. Quindi la Roma rischia di rimanere fuori dalle coppe per la prima volta in quindici anni (...). Luis Enrique però non ci vuole credere: «Il fatto di non entrare nella zona europea è solo un’ipotesi. Ma io mi aspetto che questo non succeda».
IL RAFFORZAMENTO - Si aspetta anche di avere una Roma più competitiva nella prossima stagione, senza snaturare il suo sistema di gioco. «La mia idea di calcio è applicabile in Spagna, in Italia, in Francia, ovunque (...). Dobbiamo evitare le distrazioni che ci fanno sbagliare e ci rendono vulnerabili». Eppure Sabatini pochi giorni fa ha svelato una confidenza dell’allenatore, che avrebbe preferito vincere il derby a costo di giocare male: «A me interessa vincere sempre, in ogni modo. Può capitare anche di vincere giocando male, una volta. Ma preferisco vincere sapendo il motivo per il quale ho vinto. La penso così. Se poi altri vedono il calcio diversamente, non c’è nessun problema: rispetto tutto». Ma vuole un mercato importante, in estate: «A gennaio non abbiamo fatto molto perché secondo me non era necessario: non credo che Sabatini abbia colpe. Adesso invece stiamo lavorando con la società per costruire una Roma forte. Non mi interessa avere calciatori giovani o vecchi. Mi servono calciatori bravi. L’età non è importante e nemmeno l’esperienza, che si può acquisire con l’applicazione giorno dopo giorno. La cosa che conta di più è la qualità». (...)

venerdì 9 marzo 2012

Palermo-Roma, i convocati di Luis Enrique. Ok Totti, out Taddei. Prima per Tallo e M.Ricci

Luis Enrique ha diramato la lista dei giocatori per l’incontro di Serie A che la Roma disputerà domani sera contro il Palermo allo stadio "Renzo Barbera".

BORINI Fabio
CICINHO
CURCI Gianluca
DE ROSSI Daniele
GAGO Fernando
GRECO Leandro
HEINZE Gabriel
KJAER Simon
KRKIC Bojan
LAMELA Erik
LOBONT Bogdan
MARQUINHO
PIGLIACELLI Mirko
PISCITELLA Giammario
RICCI Matteo
ROSI Aleandro
SIMPLICIO Fabio
TALLO
TOTTI Francesco
VALDES J. Angel

Palermo-Roma, Luis Enrique: "Progetto finito? Non mollerò certo ora. Vogliamo costruire una squadra forte"

«Lavoro duro, continuerò a farlo e non mollerò». Così Luis Enrique risponde a chi gli chiede se il nuovo progetto della Roma è gia finito. Alla vigilia della trasferta di Palermo, il tecnico giallorosso è tornato a parlare del suo futuro. «Ho parlato una settimana fa di questo ho detto quello che ho detto e sono un uomo di parola, non voglio più tornarci. Se resto fino al 2013? Al minimo. La mia firma ha detto questo, ma chissà magari dovrete sopportarmi anche per 4-5 anni».  «Di certo dovrete sopportarmi almeno fino al 2013 perché ho dato la mia parola. Quando la società penserà che non sono la persona giusta, allora quello sarà il mio ultimo giorno. Ma finché la società e i tifosi mi danno loro fiducia, nonostante le difficoltà, io sarò felicissimo di stare al mio posto, anche se al momento non sono felicissimo».  «Non faccio differenza tra giovani e meno giovani. Con la società vogliamo fare una squadra forte e si farà o cercheremo di farla. Ma la responsabilità non è di anziani o giovani, ma della squadra. L'esperienza si fa ogni giorno, ogni partita. Nessuno nasce con l'esperienza acquisita». Luis Enrique risponde indirettamente alle dichiarazioni post derby di Daniele De Rossi che aveva manifestato la necessità per la Roma di mettere nella rosa giallorossa qualche campione. «A me piacciono i giocatori bravi tutti possono essere bravi, a 35 anni come Francesco Totti e Perrotta, come Daniele (De Rossi ndr) che ne ha 29, o come Piscitella. Certo che in alcune partite l'esperienza può essere importante, ma per me è più importante la qualita». Intanto domani sera c'è la difficile trasferta a Palermo. «Rappresenta il presente della squadra dopo una settimana sul piano mentale difficile per i calciatori. Dobbiamo recuperare dopo una sconfitta: sarà dura perché il Palermo in casa sta facendo benissimo».

Rassegna Stampa - Roma più forte, ecco le mosse



IL ROMANISTA (B. Devecchi) - Isla è l’obiettivo possibile, Higuain il sogno. E in ogni caso due esterni, uno se non due centrali di difesa, un centrocampista e un attaccante. La certezza di avere con sé almeno per un altro anno Walter Sabatini consente alla Roma di poter lavorare con assoluta serenità su queste linee guida. 
La difesa, innanzitutto. Innanzitutto, perché è il reparto che di gran lunga è stato il più in difficoltà in questa stagione. Un po’ ci si è messa la sfiga, l’infortunio di Burdisso ha condizionato tutte le strategie inducendo poi all’errore, riconosciuto con umiltà dallo stesso Sabatini, di non tornare sul mercato apposta. Kjaer sta deludendo, a dispetto di ogni previsione. Ma la Roma si attende un finale di stagione degno del livello del danese, che non è quello visto quest’anno. Se non succede, visto che al Wolfsburg sono stati già versati 3 milioni per il prestito oneroso e ce ne vorrebbero altri 7 per l’esercizio del diritto di opzione, e quindi per l’acquisto, Simon potrebbe tornare in Germania. (...). E’ incerto il futuro di Heinze. L’argentino è vicinissimo al rinnovo automatico. Bisognerà valutare a fine campionato quali sono le sue intenzioni. Se vuole restare, questa è casa sua. Comunque decida Heinze, la Roma deve comprare un centrale. E pure discretamente forte. Perché voci sempre più insistenti danno Juan vicino all’addio. Alla base della decisione, congiunta, ci sarebbero motivi personali, oltre che valutazioni di carattere economico: Juan guadagna 4.6 milioni lordi l’anno. Si fanno un po’ di nomi. Alcuni sono vecchie conoscenze, come Ogbonna del Torino, Otamendi del Porto e Subotic del Borussia Dortmund. Le new entry sono Dedé del Vasco da Gama, Garay del Benfica e Vertonghen dell’Ajax, che dice di non voler rinnovare con i Lancieri (...)
L’altra grande lacuna che andrà colmata è sulle fasce. Taddei si è adattato a fare il terzino perché José Angel non ha convinto (ma è difficile che venga ceduto a giugno, rischiando una minusvalenza), mentre Rosi ha sì disputato una stagione al di sopra delle aspettative, però ha bisogno di alternative. A destra ci sarebbe anche Cicinho, ma le possibilità che il brasiliano resti sono praticamente pari a zero. Idem Cassetti, che come Cicero è in scadenza di contratto. Mauricio Isla risolverebbe parecchi problemi. L’esterno deve recuperare da un brutto infortunio che potrebbe convincere l’Udinese ad abbassare un po’ il prezzo, che fino a qualche tempo fa si aggirava sui 15 milioni. E’ un nome stranoto a Trigoria, lo voleva già Pradè all’epoca. (...)
In mezzo al campo potremmo non rivedere più Simplicio, Greco, Perrotta e Pizarro. Se non tutti, quasi. Detto che Marquinho sta mostrando notevoli progressi ma che immaginarlo titolare adesso è una forzatura, la Roma vorrebbe assicurarsi anche un altro centrocampista. Anche perché i tre giganti attuali, De Rossi, Pjanic e Gago (che sarà comprato dal Real Madrid), assieme hanno giocato pochino. Bisognerà individuare una soluzione del livello quantomeno degli ultimi due, visto che Daniele è inarrivabile: c’è lui e poi nessuno. Piacciono un sacco di giocatori, da Eriksen dell’Ajax a Casemiro del San Paolo, passando per Paulinho del Corinthians e Tomic del Partizan. 
In attacco, la Roma è pronta a puntare forte su Higuain, un pallino anche della scorsa estate. Fu Baldini a portarlo in Spagna nel 2007. Anche se gioca nel Real, anche se per il cartellino potrebbero non bastare 18 milioni, la Roma proverà a prenderlo. Perché De Rossi è stato chiaro, servono giocatori di spessore. (...)

Rassegna Stampa - Sorriso Burdisso: «Pronto a tornare»

CORRIERE DELLO SPORT (R. Maida) - La felicità non è tanto nel profumo dell’erba, assaggiato dopo quattro mesi di lettini e palestre, quanto per lo sguardo al futuro. In questi giorni Nicolas Burdisso ha saputo dal professor Cerulli, che lo aveva operato a novembre, di poter tornare alla piena efficienza agonistica. In altre parole, grazie alla determinazione feroce e a un fisico da corazziere, giocherà a calcio come se il suo ginocchio sinistro non fosse mai stato fracassato dal violento contrasto di Colombia-Argentina. Ieri anzi, nel guardarlo correre per la prima volta in campo con il fisioterapista Silvano Cotti, i medici scherzavano: «La gamba sinistra sta già meglio della destra...». (...)
FELICITA’ - La Roma ha dunque messo a segno uno splendido acquisto per la prossima stagione. Sabatini prenderà lo stesso un difensore centrale, perché in quelle zone Luis Enrique chiede protezione. Ma almeno non bisogna ripartire proprio da zero. E chissà che Burdisso non torni anche prima, un mese dopo il suo trentunesimo compleanno che cade il 12 aprile. «Mi sto allenando giorno per giorno - (...) - valuteremo a maggio come procedere. Adesso è prematuro. Sarebbe sicuramente bello fare qualche minuto in questo campionato, magari all’Olimpico. Ma non voglio rischiare niente, a questo punto non bisogna avere fretta. La cosa importante è recuperare al meglio». Le premesse sono ottime: «Da un paio di mesi sto lavorando benissimo, mi sento sempre meglio, e il fatto di correre sul campo mi ha reso molto felice. E’ stato un bel test, sto anticipando i tempi regolari. Questo è stato possibile grazie al ginocchio, che ha resistito a tutte le sollecitazioni». L’obiettivo realistico è riprendere gli allenamenti al massimo dei giri durante il ritiro della prossima estate. «Vorrei iniziare la preparazione con i compagni (...) e se tutto procede in questa maniera, sarà possibile».
ANALISI - E’ possibile pure che la Roma diventi fortissima, con il passare delle settimane: «Qui si stanno facendo le cose seriamente per un futuro importante. Ed è impensabile cambiare una società in un giorno. Ho conosciuto persone intelligenti, che conoscono il loro mestiere». Però ai tifosi dà fastidio essere lontani dalle prime posizioni, con l’aggravante di due derby persi. (...): «Brucia la sconfitta con la Lazio. Brucia però più per il risultato, perché come prestazione la squadra era stata più deludente contro l’Atalanta una settimana prima. Di sicuro è un momento difficile e ne siamo tutti consapevoli. Quando ti impegni tanto in settimana pensando di raggiungere il massimo dei traguardi e poi in partita non riesci a vincere, ti deprimi. Ma siamo una squadra intelligente, che sta imparando dagli errori. Ci mancano tante partite per dimostrare il nostro valore, il campionato non è finito». E l’Europa League è ancora raggiungibile, anche se al posto di Burdisso (e Juan) giocherà titolare Simon Kjaer: «Ora è il suo momento e se lo merita. E’ un ragazzo serissimo, che lavora per crescere e che ha pagato alcuni errori. Ma tutti sbagliamo. La squadra ha la massima fiducia in Simon. Adesso faccia vedere cosa sa fare, a cominciare dalla partita di Palermo che per noi è importantissima».

Rassegna Stampa - Aggrappati al «secchione» Borini

IL TEMPO (A. Austini) - È bravo, si impegna e se ne vanta. L’alunno Fabio Borini è l’orgoglio del professor Luis Enrique. Il classico «secchione» della classe: voti alti, gol a raffica, comportamento ineccepibile negli allenamenti e una vita quasi «monacale». Pazienza se qualche compagno non gradisce. 
Mercoledì sera diversi giocatori si sono riuniti a cena, lui no: l’hanno avvistato in un altro ristorante insieme agli amici. Ma l’avevano invitato? Borini saltò anche la cena tanto chiacchierata del post-Juventus e qualcuno nello spogliatoio c’è rimasto male nel leggere il suo commento nel pieno delle polemiche: «Meglio starsene rintanati a casa». Neanche De Rossi deve averla presa bene quando Borini ha spiegato «che a me una situazione come quella di Bergamo non può capitare: alle riunioni tecniche arrivo sempre venti minuti prima». Un bel tipino, insomma.(...)
Ironia a parte, ad averne di gente così. In una squadra senza certezze e obiettivi a breve termine bisogna tenerselo stretto. La società lo ha già fatto, anticipando l’acquisto dal Parma di metà cartellino e almeno per l’anno prossimo potrà contare ancora sul «secchione» che, smaltito un fastidioso infortunio muscolare, s’è messo a segnare e non ha smesso più. Un gol alla Fiorentina in Coppa Italia, poi altri sette in campionato. Aggiunti al suo primo in giallorosso in casa del Genova ad ottobre fanno un bottino di nove reti e sorpasso a Osvaldo nella graduatoria stagionale dei marcatori romanisti. Ma il contributo di Borini va ben oltre i gol. Nessuno come lui interpreta lo spirito che Luis Enrique vorrebbe dai giocatori in partita e negli allenamenti: corsa continua, con e senza pallone, movimenti perfetti e copertura totale del campo. Qualità che nascondono i limiti di un attaccante non esattamente tecnico. (...)
Domani a Palermo ancora di più: Totti si è fermato e molto probabilmente non ci sarà, Osvaldo non ha ottenuto lo sconto della squalifica e allora in attacco non restano che Borini, Bojan e Lamela, con il Primavera Piscitella (ieri sera in campo a Torino) in panchina. Ottantuno anni in quattro e un peso enorme sulle spalle: spetta a loro risollevare una Roma in emergenza totale. 
Luis Enrique è pronto a scommettere su Borini e al tempo stesso pretende qualcosa in più da Bojan e Lamela. Lo spagnolo è nel gruppetto degli alunni che rischiano di essere rimandati a settembre, se non addirittura bocciati. Non gioca una partita dall’inizio da oltre due mesi (Roma-Chievo dell’8 gennaio), anche se gli ultimi segnali sono incoraggianti: nella settimana pre-derby si è allenato a grandi ritmi e nei pochi minuti giocati contro la Lazio ha dimostrato di essere ancora vivo. 
Lamela, invece, ha la promozione in tasca. Il classico studente talmente bravo che può permettersi di studiare poco. Un vero peccato: con quei piedi può e deve fare molto meglio. Come con il Palermo all’andata: un girone dopo il suo magistrale compito in classe, arriva l’interrogazione. (...)

Rassegna Stampa - Di nuovo Bo-La-Bo. Attacco bambino per tornare a vincere


GAZZETTA DELLO SPORT (A. Catapano) - Il dato più impressionante? Che in tre fanno 62 anni, cinque mesi e 24 giorni. Per dire, il signore ancora in età lavorativa che viene fuori mettendo insieme le età di Bojan Krkic, Erik Lamela e Fabio Borini, è più giovane del presidente Thomas DiBenedetto, che 62 anni li ha compiuti otto mesi fa. Chi ha il coraggio di schierare in Serie A tre attaccanti in età da Primavera (...)? Luis Enrique, che domande.
Il precedente - L’asturiano è pure recidivo. Il Bo-La-Bo lo varò già a Genova, il 26 ottobre scorso, e allora sembrò uno scandalo. Lasciò in panchina Osvaldo e Borriello. Però, ne venne fuori una delle partite più belle (e sfortunate) della sua Roma: vinse il Genoa 2-1, ma in modo rocambolesco, Borini segnò il suo primo gol con la maglia giallorossa, e al termine della gara, pur apprezzando il coraggio di Luis Enrique, la critica sentenziò: «Troppi tre giovani, ne bastavano due». (...) Bojan, Lamela e Borini si sono rivisti in campo insieme in altre due occasioni, maa partita cominciata: 6’ a Catania prima della sospensione, 26’ a Siena in un finale pieno di attaccanti, con Lamela arretrato a centrocampo. In totale, hanno giocato insieme 102’, poco più di una partita. 
L’emergenza - Domani, a Palermo, più che un atto di coraggio, Luis Enrique dovrà fare di necessità virtù. Assente Osvaldo per squalifica, assente quasi sicuro Totti per infortunio, dati in prestito Borriello e Okaka, gli restano solo i ragazzi. E, quindi, ancora una volta scenderà in campo una Roma bambina, perfettamente in linea con l’ormai celeberrimo Progetto. Lo ha ricordato ieri anche Luis, al sito ussoccerplayers.com: «La Roma quando mi ha assunto pensava soprattutto ai giovani. Abbiamo bisogno di rinforzi ma siamo concentrati sui giovani» (...) «DiBenedetto sapeva della mia mentalità offensiva e che avrei cercato di far divertire i tifosi. È l’unico modo che conosciamo per giocare. A fine stagione vedremo come sarà andata»
I nipotini - E domani vedremo come se la caveranno i tre studentelli. Bojan Krkic l’introverso, 21 anni, sei mesi e 10 giorni, quattro gol e pochi altri acuti in un anno di difficile ambientamento. Erik Lamela lo spaccone, 20 anni e cinque giorni, voleva spaccare il mondo, appunto, ma si è intristito pure lui. Fabio Borini il secchione, 20 anni, 11 mesi e nove giorni, tanti voti alti e tanta invidia dai compagni. Sono i nipoti di DiBenedetto.Nonno Tom, beato lui, continua a credere nella Roma: «Puntiamo in alto. Il nostro primo obiettivo è vincere». (...)

Rassegna Stampa - Stop Totti, Roma in ansia

CORRIERE DELLO SPORT (R. Maida) - A cinque minuti dalla fine di un allenamento ordinario, la Roma è passata dall’ottimismo al malumore. Francesco Totti ha calciato un pallone, ha sentito una fitta alla coscia destra, ha capito. Sono entrati subito in campo i medici, poi Vito Scala, Silio Musa. Tutti a toccare quella gamba dorata, bloccata dai capricci di un muscolo che si chiama quadricipite. Il responso finale, affidato al sito internet della  società, è interlocutorio:  «affaticamento». Ma adesso Luis Enrique teme di non poterlo portare a Palermo, dove già non avrà Osvaldo respinto dalla Corte di Giustizia federale. I dottori, l’allenatore e il giocatore decideranno oggi, dopo un’ecografia di controllo. La sensazione del giovedì sera era che Totti non potesse recuperare. A quarantotto ore della partita un problema muscolare è quasi una sentenza di esclusione, perché con le fibre di una coscia non si può rischiare. Però nessuno si arrende prima del tempo, considerando l’importanza di  «un punto di riferimento fantastico per la squadra» (espressione di Luis Enrique) come Totti. (...)
AHI - L’eventuale forfait è una pessima prospettiva per la giovane Roma. Che senza il suo capitano ha perso in questo campionato addirittura sei partite su otto, camminando a una media di 0,75 punti. Per capire i numeri: il Novara e il Cesena che sono in fondo alla classifica hanno una velocità media soltanto di poco inferiore (0,65 punti a giornata). Senza contare che rinunciando a Totti, ad agosto, Luis Enrique è stato eliminato dallo Slovan Bratislava nel playoff di Europa League.
FARO - Con Totti, invece, la Roma ha un passo molto più spedito. Non da scudetto ma nemmeno anonimo: 1,78 punti. Proiettando questa media sulle 26 giornate di campionato giocate fino a qui la squadra avrebbe 46 punti, gli stessi dell’Udinese, in corsa per la Champions League e comunque in piena area euro. Giusto per spiegare l’importanza di un tipo che avrà pure «una gamba sola» come ha detto Zamparini, provocando. (...)
UMORI - Totti è piuttosto seccato dal secondo incidente stagionale. Anche se l’infortunio è molto meno grave di quello che lo bloccò il primo ottobre, durante Roma-Atalanta, costringendolo a saltare sette partite. E’ seccato perché in questo momento di difficoltà della squadra, che mercoledì aveva portato a cena per alleggerire la tensione del dopo derby, gli pesa tantissimo restare fuori. Dopo due mesi di astinenza, era stuzzicato dall’idea di segnare al Palermo (e a Zamparini) che gli porta fortuna: 8 reti, di cui tre allo stadio Barbera. I suoi gol sarebbero stati utili per ricominciare l’insegumento a Nordahl e aiutare Luis Enrique a uscire dalla strettoia in cui si è incastrato. (...)

giovedì 8 marzo 2012

Roma, respinto il ricorso per Osvaldo

La Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricorso avverso la sanzione della squalifica per 2 giornate effettive di gara inflitta al calciatore Osvaldo Pablo Daniel a seguito della gara Atalanta-Roma del 26 febbraio. L'attaccante argentino salterà dunque la gara di sabato contro il Palermo.

Palermo-Roma, arbitra Banti. Positivo il bilancio per i giallorossi: 7 vittorie in 11 incontri

La partita Palermo-Roma di sabato sera sarà arbitrata da Luca Banti. Il fischietto livornese ha diretto i giallorossi in 11 occasioni (7 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte) come i rosanero (2 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte). 

Roma, Burdisso: "Con l'Atalanta peggio del derby. Stiamo costruendo progetto serio ma serve pazienza"

«Siamo i primi a sapere che le cose non vanno bene, ma società, squadra e allenatore sono tutti sulla stessa barca». Queste le parole di Nicolas Burdisso, tra i leader dello spogliatoio della Roma, costretto dall'infortunio al ginocchio a non poter dare una mano alla formazione di Luis Enrique. «È un momento difficile, sono arrivati risultati brutti come quello del derby, anche se per l'immagine forse è peggio quello di Bergamo con l'Atalanta - ha spiegato ai microfoni di Roma Channel -. Ma qui si sta facendo una cosa seria, grande, che non si costruisce in un giorno, in una settimana o in un mese. Ora mancano 12 partite per finire bene la stagione e dimostrare che questa è una squadra con qualità e personalità». Proprio oggi Burdisso è tornato per la prima volta a lavorare sul campo di Trigoria, proseguendo nel percorso riabilitativo che potrebbe riconsegnarlo a Luis Enrique prima del termine del campionato. «Sarebbe bellissimo - ha concluso il giocatore -, anche se sarebbe simbolico: magari qualche minuto in campo».

Roma, Burdisso torna ad allenarsi (FOTO)

La Roma tramite la propria pagina ufficiale su Facebook ha postato le foto del ritorno in campo di Nicolas Burdisso. Bentornato!

(foto asroma.it)

Derby, il rigore di Klose rimane molto dubbio (FOTO)

(a cura della redazione) Dalle sequenza quì sotto mostrata rimane forte il dubbio sul rigore concesso ai biancazzurri nell'ultimo derby, che ha spianato la strada alla squadra allenata da Reja, con conseguente espulsione di Stekelenburg per fallo da ultimo uomo su Klose. A voi l'ardua sentenza...




mercoledì 7 marzo 2012

Derby, nelle ultime 10 stagioni di stracittadine è la Lazio ad avere avuto più rigori

(a cura della redazione) Tanto si lamentavano lo scorso anno per i rigori concessi alla Roma nei derby ma il vento, in queste ultime due stracittadine, sembra esser cambiato. La Lazio, oltre ad usufruire della massima punizione, è stata agevolata anche nella superiorità numerica per due volte. Ma un dato dovrebbe far riflettere chi 'vince solo con un uomo in più': nelle ultime 10 stagioni è stata proprio la Lazio ad avere più penalty nelle stracittadine (comprese le gare di Coppa Italia): sono 7 contro i 6 della Roma. Il cosiddetto pianto ha avuto i suoi frutti.

martedì 6 marzo 2012

Roma, Baldini incontra Villas-Boas. Luis Enrique a rischio

A cena erano già stati l'estate scorsa, quando la panchina della Roma non aveva ancora trovato un padrone. E il mese scorso, secondo quanto riportato dal sito inglese Goal.com, si sarebbero ritrovati a tavola ancora una volta per parlare del futuro della formazione giallorossa. I commensali in questione sono il direttore generale della Roma, Franco Baldini, e l'ormai ex tecnico del Chelsea, Andrè Villas-Boas. Il retroscena svelato dal portale britannico racconta infatti di un incontro che sarebbe avvenuto in un ristorante del quartiere di Chelsea, vicino alla residenza londinese dello stesso Baldini. Nel corso della cena, andata in scena quando il tecnico portoghese era ancora alla guida del Chelsea (è stato licenziato domenica scorsa dal presidente Abramovic), il dirigente romanista avrebbe sondato il terreno per capire la disponibilità di Villas-Boas a rilevare Luis Enrique sulla panchina della Roma la prossima estate. Il portoghese, sempre secondo la ricostruzione fatta da Goal.com, avrebbe confessato a Baldini di temere l'imminente allontanamento dai Blues, aggiungendo poi di essere entusiasta di prendere in consegna la panchina dello Stadio Olimpico. Prima di tornare nella Capitale e assumere il ruolo di direttore generale della nuova Roma di proprità americana, Baldini aveva confessato nel corso di un'intervista di aver scelto Luis Enrique perchè cercava «qualcuno estraneo al calcio italiano. Incontaminato». Un identikit perfetto anche per Villas-Boas, avvicinato prima dell'asturiano. «Siamo andati a cena, ho subito sentito una simpatia, ma Villas Boas costava troppo». La clausola rescissoria da 15 milioni di euro che lo legava al Porto fu poi pagata dal Chelsea di Abramovic.

Roma, Pjanic out un mese. Lesione 1 grado alla coscia sinistra

La Roma perde Miralem Pjanic per circa 20 giorni. Il centrocampista bosniaco, rende noto il club, ha effettuato in mattinata a Trigoria un esame strumentale ecografico che ha evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale sinistro. La prognosi è di tre settimane. Da ieri, rende noto la Roma, Pjanic ha intrapreso il percorso fisioterapico riabilitativo.

lunedì 5 marzo 2012

Roma, per Juan stagione finita. Lesione di 2 grado al legamento del ginocchio destro


Silveira Dos Santos Juan è stato sottoposto oggi in tarda mattinata ad accertamenti strumentali (risonanza magnetica) al ginocchio destro, che hanno evidenziato una lesione di 2° grado del legamento collaterale mediale.
Si prevede una prognosi di circa 45-50 giorni e il calciatore inizierà già nelle prossime ore il lavoro di fisioterapia.
(asroma.it)

Roma-Lazio, le pagelle dei giallorossi. Borini unico baluardo. Totti da capitano

(a cura della redazione) Queste le pagelle dei giallorossi in Roma-Lazio, terminata 2-1 per i biancocelesti: Stekelenburg sv ; Taddei 4,5 ; Heinze 4,5 ; Juan 5 (Bojan 6) ; José Angel 4,5 ; De Rossi 5,5 ; Pjanic 4,5 (Marquinho 5) ; Totti 6; Lamela sv (Lobont 5,5) ; Borini 7.

Roma-Lazio, Luis Enrique: "Non merito questa m...."

Cala il sipario. Si spengono le luci. La Roma, dopo le eliminazioni in Europa League e Coppa Italia, dice addio anche al sogno Champions League. I giallorossi archiviano con largo anticipo una stagione ormai fallimentare nel peggiore dei modi, lasciando pure il secondo derby stagionale alla Lazio. A 12 giornate dal termine del campionato sono 10 i punti che separano Totti e compagni dai cugini biancocelesti. Un passivo pesante, tutto sulle spalle di Luis Enrique, 'osannatò dalla tifoseria laziale in Curva Nord in segno di scherno, e amareggiato come mai prima al triplice fischio finale dell'arbitro Bergonzi. «Non so cosa ho fatto per meritare questa merda» la frase forte del tecnico asturiano, visibilmente contrariato per il secondo derby perso con l'uomo in meno, ma anche per una situazione ambientale sempre più delicata. «Il mio futuro? Non voglio essere un allenatore che non piace a società e tifosi, ma penso di meritarmi di arrivare a fine stagione solo per quello che è succeso finora» spiega lo spangolo, quasi a rivendicare il diritto di continuare sulla panchina giallorossa, almeno fino al termine del campionato, per le tante difficoltà incontrate da inizio stagione nella costruzione del nuovo progetto della Roma. Progetto che, tra i suoi capisaldi, prevede quello di non giudicare l'operato del direttore di gara. «Non parlo mai degli arbitri, non mi interessa dare un giudizio, ma è chiaro che mi piacerebbe giocare un derby in 11 fino alla fine. Ne ho fatti due e non mi è ancora riuscito. L'espulsione dopo pochi minuti ha condizionato tutta la partita». L'allenatore ci tiene però a sottolineare che non darà mai «tutta la colpa» di una sconfitta all'arbitro: «Non piangerò mai per una decisione arbitrale, e chi lo fa per me sbaglia».