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sabato 31 marzo 2012

Roma-Novara, le probabili formazioni

Queste le probabili formazioni di Roma-Novara che andrà in scena domani (ore 12.30) allo Stadio Olimpico. 


Roma: 24 Stekelenburg, 11 Taddei, 44 Kjaer, 16 De Rossi, 3 Josè Angel, 30 Simplicio, 19 Gago, 15 Pjanic, 10 Totti, 8 Lamela, 9 Osvaldo. (18 Curci, 87 Rosi, 2 Cicinho, 92 Viviani, 7 Marquinho, 40 Piscitella, 14 Bojan). All.: Luis Enrique.
Novara: 1 Ujkani, 14 Morganella, 4 Lisuzzo, 24 Paci, 28 Garcia, 22 Pesce, 3 Gemiti, 17 Porcari, 7 Jensen, 27 Jeda, 29 Caracciolo. (31 Fontana, 30 Centurioni, 77 Rinaudo, 23 Radovanovic, 21 Mazzarani, 9 Rubino, 11 Morimoto). All.: Tesser. 
Arbitro: Romeo. 


Quote Snai: 1,28; 5,00; 11,00. 

Rassegna Stampa - Lamela-Bojan è sfida totale. A chi toccherà con il Novara?


GAZZETTA DELLO SPORT (A. Pugliese) - Totti e Osvaldo ci saranno, nonostante entrambi per motivi diversi non siano al meglio. Ma Luis Enrique domani a pranzo, contro il Novara, ha bisogno di loro: della classe e del carisma di Francesco e della fame e dei gol di Pablo. Quelli contro i piemontesi sono tre punti fondamentali, che la Roma non si può permettere di perdere se vuole tenere ancora nel mirino l'Europa Champions (...) o Europa League che sia. Ma a fianco di Totti e Osvaldo chi giocherà domani a pranzo?Ballottaggio Già, considerando che Fabio Borini è fuori causa per un problema muscolare e che appare francamente difficile che Luis Enrique decida di avanzare Miralem Pjanic fattispecie, tra l'altro, che vorrebbe dire chiedere a Totti di accomodarsi in panchina, la terza casellina dell'attacco giallorosso se la giocano Erik Lamela e Bojan Krkic, con l'argentino in vantaggio sul catalano. (...)
Perché Erik Diciamoci la verità, quel gol al Palermo ha illuminato di luce eccessiva Erik Lamela, facendoci pensare un po' a tutti che il giocatore fosse già bello e fatto per essere un crac. Erik, invece, deve ancora crescere e il suo rendimento stagionale lo ha dimostrato. Durante il corso del campionato, infatti, ci sono stati lampi di luce a volte anche abbagliante e giocate di tecnica cristallina. (...) Erik ha dimostrato un rendimento buono come assistman ne confeziona uno ogni 2 gare, anche se perde un po' troppi palloni 4,52 a partita. Con lui in campo, Luis Enrique avrebbe probabilmente più efficacia negli ultimi 20 metri, ma meno progressione ed imprevedibilità rispetto a Bojan. Lo spunto dei primi mesi, Lamela sembra infatti averlo perso da un po' di tempo. Anche se i numeri, in tal senso, sono tutti dalla sua parte: 1,61 dribbling decisivi a gara contro lo 0,72 di Krkic, 4,35 sponde contro 1,60 e una media falli subiti 1,74, rispetto a 0,52 che sintetizza una maggiore pericolosità.
Perché Bojan Il catalano, però, ultimamente ha dato segnali di una parziale ritrovata vitalità. Ed allora, forse, il Novara potrebbe essere l'occasione giusta per provare a rilanciarsi davvero. Del resto, un girone fa a Novara, appunto Bojan visse una delle sue giornate più belle in giallorosso, entrando a partita in corso e dando un affondo decisivo, con gol alla vittoria giallorossa. In più, i suoi guizzi e la sua conformazione fisica potrebbero davvero dar fastidio ad una difesa come quella piemontese, che se è vero che nelle ultime tre partite non ha preso gol, è anche vero che non sia eccezionale in termini di velocità. E poi, onestamente, se Bojan non è in grado di giocare titolare neanche contro il Novara, allora le domande oltre ai dubbi crescono. (...)

Rassegna Stampa - Sensi, Moggi, gli americani: tutti i veleni romanisti

CORRIERE DELLA SERA (L. Valdiserri) - «Capisco i tifosi delle squadre, non quelli delle radio o delle presidenze. Succede solo a Roma». Parole di Daniele De Rossi, in un'intervista al Corriere della Sera. Ancor più valide dopo il servizio delle «Iene» (visibile sul sito www.iene.mediaset.it) sui dossier confezionati per accusare Franco Baldini e Mauro Baldissoni (...) di aver scalato la società grazie alla spinta della Massoneria. Una storia inconcepibile altrove, che ha portato all'apertura di un'indagine (...) sul conto del giornalista Roberto Renga, del figlio Francesco, del conduttore radiofonico Mario Corsi e del suo collaboratore Giuseppe Lomonaco. Ricostruire la verità in un processo o archiviare sarà compito dei giudici. In ogni caso resta un «pasticciaccio brutto» che ha radici profonde. Il derby non è più Roma-Lazio, ma quello tra «nostalgici» della famiglia Sensi (...) e fedeli della nuova frontiera Usa. Finché si tratta di diverse opinioni, anche se i toni si scaldano, poco male. Ma se entra in gioco la magistratura la situazione è patologica. Pare normale che, veri o falsi che siano lo diranno i magistrati, girino fogli di presunte intercettazioni sugli sms di Baldini e Baldissoni? E che Renga e Lomonaco, nella registrazione fatta a loro insaputa dalla «iena» Paolo Calabresi, citino il primo la Digos e il secondo «amici (di Mario Corsi, ndr) che hanno delle aderenze in persone che lavorano in compagnie telefoniche» come fonti delle intercettazioni?
I «nostalgici» dicono che i Sensi si sono indebitati per fare vincere uno scudetto alla Roma e tenerla nei quartieri alti in Italia e in Europa. I risultati possono dar loro ragione, i bilanci di certo no. L'arrivo della cordata americana è stato accolto da molti come una liberazione, tanto da accettare tutto, persino risultati sportivi deludenti. E chi si è visto scavalcare dagli americani nella corsa alla successione non c'è rimasto bene. Alla vicenda non poteva mancare il veleno dei veleni: la presenza sullo sfondo di Luciano Moggi, nemico acerrimo di Franco Baldini ai tempi di Calciopoli. Lo ha raccontato al magistrato Paolo Calabresi, sentito come persona informata sui fatti: «Ho ricevuto una telefonata da Moggi proprio nei giorni in cui avevo fatto i video. Lo conoscevo per uno scherzo in tv che gli avevo fatto nel 2007 vestendomi da cardinale. Ci siamo visti in uno studio legale e lui stava con due avvocati. All'inizio uno mi ha chiesto se ero il padre di quel ragazzo che gioca nella Roma. E Moggi ha aggiunto: lo possiamo seguire. Ma io ci ho glissato sopra». La risposta di Moggi? «Mi sono proprio rotto le scatole. La vicenda parla da sola, se vengo chiamato in causa da uno che per vivere è costretto a travestirsi da cardinale...». I veleni non finiscono mai. (...)

venerdì 30 marzo 2012

Rassegna Stampa - Roma: 40 milioni per tornare in alto


GAZZETTA DELLO SPORT (M. Cecchini) - «Mio figlio si chiama Santiago e non farà il calciatore, forse il giornalista». Visto lo scarso gradimento che ha la categoria nei sondaggi degli italiani,probabilmente la confessione che ha fatto il d.s. Walter Sabatini alla rivista sociale, non è stata esattamente di buon augurio per il baby. Ma, se mai decidesse d'inoltrarsi nel folkloristico mondo della comunicazione sportiva, crediamo che Sabatini junior fra qualche anno avrà senz'altro corsie privilegiate per conoscere i segreti di mercato. Certo, ce ne sarebbe bisogno anche oggi, visto che (...) sembra proprio che la Roma potrà investire sul prossimo mercato una cifra in linea con quella della passata stagione, cioè circa 40 milioni al netto delle uscite.
Dodò & Dedè Detto che tutto dovrà essere necessariamente messo a fuco anche in relazione al futuro monte ingaggi, alla luce degli imbarazzanti bilanci del calcio italiano vedi altrove, non proprio poco. E allora c'è spazio per sognare in diversi ruoli, anche se le priorità vertono innanzitutto su due ruoli: centrali difensivi ed esterni difensivi, non trascurando neppure un centrocampista prestante fisicamente. La Roma ha praticamente concluso l'accordo con Dodò, 20 anni, terzino di fascia svincolato dal Corinthians, mentre interessa Dedè, centrale, 24 anni, del Vasco de Gama, senza dimenticare l'interesse per Cirigliano, 22 anni, anche lui centrale.
Paulinho, Casemiro & Ocampos Certo, in vista del prossimo campionato, la Roma vorrebbe essere immediatamente competitiva e per questo non vuole puntare solo su giovani di grande prospettiva in stile Lamela ma anche su giocatori «fatti». Ciò non toglie che non sia ancora tramontato l'interesse del club giallorosso per i centrocampisti Paulinho Corinthians e Casemiro San Paolo, mentre per l'attacco piace l'esterno Ocampos, 18 anni, del River Plate. Insomma, tutti giocatori che possono essere raggiunti a cifre abbordabili. Abbordabili come quelle richieste per altri obiettivi giallorossi: Markovic e Tomic Partizan, Manolas Aek e Tabanou Tolosa. (...)
Ansia Pjanic In attesa di vedere gli sviluppi futuro di un mercato che si preannuncia ancora una volta pirotecnico, tocca a Luis Enrique pensare al presente. Non proprio lietissimo perché, se è vero che Totti e Osvaldo sono tornati in gruppo e quindi contro il Novara saranno disponibili, ieri a scopo precauzionale si è fermato Pjanic, che ha un problema tendineo tra gluteo e il flessore. Il bosniaco, comunque, per il match di domenica dovrebbe essere regolarmente a disposizione, anche se la condizione sarà valutata più approfonditamente oggi.
Smentita Longarini Se Pjanic ha destato preoccupazione, assai meno lo hanno fatto le voci che vogliono la famiglia dell'imprenditore Edoardo Longarini interessata a rilevare quote azionarie della Roma del pacchetto del 40% in mano a UniCredit. L'istituto di credito smentisce ed anche lo stesso Longarini chiarisce con decisione: «Non è vero niente». (...)

Rassegna Stampa - Centrocampo a secco


LEGGO (F. Balzani) - Osvaldo, Borini e poi il nulla: alla Roma mancano i gol. Quelli di Lamela (fermo alla rete col Palermo all'esordio), quelli di Totti (quattro, mai così pochi dalla stagione ’96-'97), ma soprattutto quelli dei centrocampisti.
Tra le prime otto del campionato, infatti, la Roma è penultima in fatto di realizzazioni della mediana. Sono appena 9 i gol messi a segno da De Rossi e compagni. Solo l'Inter ha fatto peggio (con otto), mentre il Milan è lontano di ben 10 lunghezze. Un dato allarmante se si considera che il gioco del Barcellona (...) ha permesso ai centrocampisti di siglare già 22 gol quest’anno. Da notare poi che solo tre volte le reti dei mediani giallorossi sono venute da azioni manovrate e non da calci piazzati o da conclusioni fuori area: solo il gol di Simplicio in Roma-Atalanta e quello di Pjanic nel 2-1 al Lecce. Una miseria.
A oggi, con 46 gol in 33 gare ufficiali, la proposta di Luis Enrique è la peggiore dell'ultimo decennio giallorosso. Peggio della Roma «pragmatica» di Ranieri e Capello (...), lontanissima da quella spettacolare di Spalletti che mandava in gol tutta la rosa ad eccezione del portiere.
«Ci saranno parecchie gare da over, faremo e subiremo tanti gol» era stata la promessa a inizio anno. Ma il risultato più frequente di questo 2012 è stato l'1-0 (contro Parma, Genoa e Palermo) senza considerare che nelle ultime 7 gare a finire nel tabellino marcatori sono stati solo Borini (4 volte) e Osvaldo (2). Una media-gol quella di questa stagione (1,4 a partita) che stride anche col passato personale di Lucho, visto che dopo 33 gare il suo Barcellona B lo scorso anno aveva messo a segno 63 reti. Contro il Novara, oltre a vincere per continuare a sperare nell’Europa, la Roma dovrà incrementare anche questa media. Luis Enrique si affiderà ancora ad Osvaldo, ma chiederà più cattiveria a Lamela e Bojan. Quest'ultimo, con 4 gol in 959’, è uno dei giocatori con la media-reti più alta.

Rassegna Stampa - Roma, in onda la stangata fallita “Sono massoni, è una cosa atroce”


LA REPUBBLICA (C. Bonini) - Ricordate la storia raccontata da "Repubblica" il 17 marzo? La stangata alla vaccinara ai danni della Roma calcio che voleva far passare il suo direttore generale Franco Baldini e il consigliere di amministrazione Mauro Baldissoni, come due loschi massoni? Ma sì, quella su cui ora indaga la Procura di Roma e che mette insieme un giornalista in pensione, Roberto Renga, suo figlio Francesco, una voce delle radio “libere”, Giuseppe Lomonaco, e il suo principale, Mario Corsi, detto “Marione”, un tipo passato dalla militanza neofascista alla predicazione alla curva, di cui si è fatto industria. I quattro, indagati e risentiti, avevano smentito, minacciando querele e invitando ad attendere, perché il tempo sarebbe stato galantuomo. Bene, ieri, le “Iene” hanno mandato in onda le immagini e le voci della “bufala” che loro hanno scoperto, filmato e registrato di nascosto (...)
L’avventuroso manipolo di “sola” (così a Roma viene definito chi prova a rivogare la fuffa) appare eccitato dalla carta straccia che ha in mano (finte intercettazioni di sms che accreditano la “fratellanza” di Baldini e Baldissoni) e vuole rifilare alla iena Paolo Calabresi. «La cosa è atroce - dice con enfasi grottesca Renga - perché si evincono due cose. Uno: c’è la massoneria ed ecco perché non capivamo la Roma agli americani. Due: hanno cose terrificanti da nascondere». Peccato non sia vero e Calabresi non sia un fesso. «Ma tu sei certo della fonte che ti ha dato queste carte?», chiede. «Sì - fa lui - lo sono perché sennò...». Poi suggerisce anche come confezionare il pacco: «Io sai come l’avrei pubblicato? Fotografato, facendo vedere con il bianchetto cancellato. Questi sono i dirigenti del calcio italiano. Che è uno scoop, comunque ».Non è uno scoop, ma una pizza di fango, sulla cui bontà si spertica però anche Lomonaco. Dice a Calabresi: «La storia secondo me è assolutamente vera. E’ una cosa grossissima». E poi, per non guastare, spiega che il materiale a Renga lo ha passato Mario Corsi. «Qua è come se ci fosse un unico gruppo di lavoro, diciamo».
Potrebbe finire qui. Ma Roma e il calcio sono pieni di sorprese. E in questa storia, per una singolare coincidenza, fa ora “capoccella” il nome di Luciano Moggi. Ascoltato in Procura dal pm Paola Filippi, Paolo Calabresi racconta infatti un curioso episodio. Pochi giorni prima che la velenosa patacca diventi di pubblico dominio, la iena riceve una telefonata dall’ex dg della Juventus. I due non si sentono da più di due anni, ma Moggi ha urgenza di incontrarlo. Gli dà appuntamento nello studio di uno dei suoi avvocati, a Roma. Che avrà mai da dirgli? Al pm, Calabresi racconta che Moggi gli chiede notizie di suo figlio, un ragazzo che gioca nelle giovanili della Roma («Mi dicono che è forte. Ma sei tu il padre?»), quasi a lasciar intendere che potrebbe anche farlo seguire da qualche procuratore, salvo poi condurre la conversazione su inutili facezie. Si dirà: che c’entra? Forse nulla. Se non fosse che Procura e Digos, il 17 mattina quando “Repubblica” è in edicola, restano colpiti dalle parole con cui Renga reagisce alla vergogna che lo ha travolto. «Non ho nulla di cui preoccuparmi. Forse dovrebbe esserlo chi ha un figlio che gioca nella Roma». (...)

giovedì 29 marzo 2012

Rassegna Stampa - Champions, la Roma ci prova


CORRIERE DELLO SPORT (R. Maida) - Nove partite da giocare, ventisette punti disponibili, la sensazione e la speranza che non tutto sia deciso. La Roma riparte per l’ultimo attacco alla Champions League. Sabatini l’aveva detto a caldo, dopo la sconfitta contro il Milan, la tredicesima stagionale:«Questa partita non cambia nulla nella nostra corsa, dobbiamo insistere» . E il concetto è stato ripetuto ai giocatori nello spogliatoio da Luis Enrique: «Proviamo ancora a vincerle tutte» . Senza illudersi ma senza nemmeno arrendersi. La Roma deve recuperare sette punti alla Lazio che è terza e ha gli scontri diretti a favore, deve scavalcare in tutto tre squadre considerando anche Udinese e Napoli che sono a +4, ma può contare su un calendario migliore rispetto alle avversarie. (...)
LA SEQUENZA - Nella parte finale del campionato, la Roma affronterà le ultime tre squadre in classifica: Novara in casa e Lecce fuori nelle prossime due giornate, e poi il Cesena che sarà condannato alla serie B all’ultima tappa. In più, è attesa da cinque partite all’Olimpico e quattro in trasferta. E ha due scontri diretti da giocare nel suo stadio: Roma-Udinese (andata 0-2) e Roma-Napoli (andata 3-1). (...)
SECONDA OPZIONE  - E in ogni caso, la Roma non può lasciare in giro troppi punti perché deve difendere il sesto posto. Che quasi sicuramente, come spieghiamo a parte, varrà l’Europa League. Sarebbe opportuno anzi guadagnare posizioni, per evitare di entrare in coppa come ultima italiana. (...) Se chiudesse quarta, invece, la Roma giocherebbe la sua prima partita ufficiale dopo Ferragosto, come l’anno scorso.
IL TOUR - A prescindere dal piazzamento finale, comunque, la società di valorizzare la sua immagine internazionale. Proprio ieri la società ha ufficializzato la tournée negli Usa, dove verranno giocate tre amichevoli: la prima il 22 luglio a Chicago, la seconda il 25 a Boston, la terza il 28 a New York. Per ora è stato definito solo l’avversario di Boston, che sarà il Liverpool. Appuntamento al Fenway Park (...) il cui gruppo è proprietario dello stesso Liverpool. Trasmette entusiasmo James Pallotta, uno degli ideatori del viaggio, che attraverso un comunicato stampa ha diffuso il suo pensiero: «Uno dei nostri obiettivi prioritari è far crescere il marchio Roma negli Stati Uniti e questo ciclo di amichevoli sarà un grande passo in questa direzione. Non riesco a pensare ad un palcoscenico migliore che veder giocare la Roma all’interno di Fenway Park, nella mia città natale, in quello che sperò sarà solo uno dei tanti derby tra questi due grandissimi club» .
ORIENTAMENTO - Secondo il contratto, le date della tournée sono flessibili. Sarebbero quindi modificate, se la Roma fosse impegnata a fine luglio nel preliminare europeo. (...)

Rassegna Stampa - Roma, Paulinho è a un passo


LEGGO (F. Balzani) - Dopo Dodò, arriva Paulinho. L’identikit «dell’acquisto di qualità» annunciato da Sabatini corrisponde al profilo del centrocampista brasiliano del Corinthians. Classe ’88 e già con un’esperienza in Europa (...), Paulinho è un autentico pallino del ds giallorosso che già la scorsa estate fu a un passo dal suo acquisto, bloccato dalla mancata cessione di Barusso (entrambi sono extracomunitari). Dopo aver vinto il campionato col Corinthians, però, Paulinho ha manifestato la sua voglia di tornare nel nostro Continente. Desiderio raccolto dalla Roma che è stata più svelta di Valencia e Paris Saint Germain. Il costo del cartellino si aggira intorno i 6 milioni e appartiene per il 45% al fondo d’investimento Pao de Açucar, per un altro 45% al Banco BMG e per il 10% al Corinthians (...).
Paulinho, che in passato è stato utilizzato sia come centrale di difesa sia come laterale di fascia destra, è considerato, al pari di Lucas del San Paolo, il centrocampista più promettente del calcio brasiliano. «Può giocare in diversi ruoli - spiega l’ex-difensore giallorosso Zago - possiede una grande tecnica ed è bravissimo negli inserimenti. La sua migliore dote è la duttilità tattica, ma negli ultimi mesi si è distinto nel ruolo di interno. È maturo per il calcio italiano. Somiglia a Marchisio». Per Paulinho, cercato in passato anche da Milan e Fiorentina, è arrivata il 30 dicembre la prima convocazione col Brasile. Del suo privato si conosce che è molto religioso, che è sposato dal giugno 2011 con Barbara (...) e che ha una gran voglia di sfondare in Europa. «Lavoro sodo e spero che Dio mi aiuti», ha dichiarato recentemente il «Volante del Timao» (...). 

Rassegna Stampa - Osvaldo, un altro stop. Problemi alla caviglia ma con il Novara ci sarà

IL MESSAGGERO (S. Carina) - Osvaldo si ferma ancora. Trauma distorsivo alla caviglia destra e lavoro interrotto. Ma lo staff medico tranquillizza Luis Enrique. Il centravanti non è a rischio per la gara di domenica contro il Novara. Intanto Kjaer ha ripreso ad allenarsi con i compagni e De Rossi ha fatto le prime esercitazioni tattiche da centrale difensivo. Per Totti, invece, solo corsa, a parte: «Sto bene, penso di farcela», ha detto a Baggio che si è informato sulle sue condizioni fisiche e che ha seguito la lezione di Luis Enrique agli allenatori presenti a Trigoria (...). 
Una curiosità che chiama in causa la poca attenzione della difesa giallorossa, reparto che il diesse Sabatini dovrà per forza migliorare nel prossimo mercato la Roma è la squadra in Serie A che ha la percentuale più alta di gol subiti in area (97%).


mercoledì 28 marzo 2012

Rassegna Stampa - E Baggio applaude Luis


CORRIERE DELLO SPORT (A. Ghiacci) -Strano, a volte, il destino. Perché il loro ultimo incontro fu a Boston, città che oggi per la Roma ha un significato particolare: è lì che è nato e ha creato le sue fortune l’attuale presidenete giallorosso Thomas DiBenedetto. E sempre lì, nell’attuale Gillette Stadium, che allora si chiamava Foxboro, il 9 luglio del 1994, Luis Enrique e Roberto Baggio si giocarono il quarto di finale del Mondiale americano, Italia-Spagna. Allora fu un successo per l’azzurro, che segnò il gol decisivo nel 2-1 finale, mentre l’attuale tecnico giallorosso chiuse con il naso rotto e sanguinante per la gomitata di Tassotti. Ieri il saluto a Trigoria:  «Luis Enrique mi è piaciuto molto, (...) ho trovato l'allenamento e il suo metodo di lavoro molto interessante» 
CORSO -  L’occasione per il secondo incontro tra i due, dopo diciotto anni, l’ha fornita la tappa in casa giallorossa del master per l’abilitazione ad allenatori professionisti di Prima Categoria-Uefa Pro (...) Baggio ha osservato la metodologia di lavoro di Luis Enrique, seguendo l’allenamento da bordo campo insieme agli altri partecipanti al corso (...) Tre ore al centro tecnico Fulvio Bernardini, durante le quali Baggio ha incrociato e salutato anche il direttore generale giallorosso Franco Baldini, al quale ha manifestato l’apprezzamento di nuovi metodi e caratteristiche di gioco. Poi, Baggio e colleghi, si sono spostati nella sala che di solito ospita le conferenze stampa, per seguire l’illustrazione del secondo di Luis Enrique, Robert Moreno, e del preparatore atletico, Rafael Cabanellas.
SALUTI - La due giorni si concluderà oggi, quando da dietro la scrivania parlerà ai partecipanti del master proprio Luis Enrique. E sarà l’occasione buona per un altro incontro molto significativo, quello tra Baggio e il capitano della Roma Francesco Totti: i due ieri non si sono visti, perché il numero dieci giallorosso ha effettuato lavoro differenziato tra campo e palestra e i tempi non sono coincisi. C’è attesa per il saluto tra i due che hanno giocato insieme in Nazionale il 10 febbraio 1999 a Pisa: venti minuti di Italia-Norvegia (0-0), dall’ingresso di Totti al posto di Zambrotta (62’), all’uscita di Baggio sostituito da Chiesa (81’). Oltre a questo, il traguardo dei 200 gol in serie A: Baggio si è fermato a 205, Totti lo ha superato con la doppietta di Bari del maggio dello scorso anno (...)

Rassegna Stampa - Quattro colpi per il futuro


IL TEMPO (M. De Santis) - Quattro. Come I Fantastici Quattro o i quattro dell'Ave Maria. Forse, anzi sicuramente, saranno pure di più. Per il momento, però, è meglio pensare, storpiando il titolo di un noto film di Massimo Troisi, che la nuova Roma voglia ricominciare da quattro. A Trigoria, in fondo, lo si diceva già in tempi meno sospetti, intorno a febbraio, che i lavori in corso erano indirizzati almeno a quattro innesti di qualità. Uno è stato preso, per gli altri tre si continua a lavorare. Il primo dei quattro, quello già acchiappato dal cacciatore di talenti Sabatini, è Dodò. Il brasilianino ha firmato dei moduli brasiliani per il trasferimento e sarà il terzino sinistro della Roma del futuro. (...). Con Dodò, appunto. Se a sinistra la Roma scommette a costo zero, a destra gli piacerebbe spendere qualcosa per Isla. L'Udinese, per il momento, non ha idea di fare sconti (...), lo valuta non meno di 15 milioni e punta a creare un'asta. Il cileno, infatti, piace anche all'Inter, al Napoli, al Chelsea, al Manchester City, al Psg e a un paio di club spagnoli. La Roma, però, può contare sul gradimento del giocatore. Un aspetto, quest'ultimo, che a Trigoria contano di saper sfruttare al momento di sedersi a un tavolo con l'Udinese. Il terzo dei quattro sarà un centrocampista che vada ad incastrarsi alla perfezione con De Rossi e Pjanic.
Uno che piace tantissimo è Christian Eriksen, ventenne danese dell'Ajax con dichiarate simpatie romaniste nate davanti ai videogiochi, seguito da mezza Europa (Manchester United e Milan in testa) e valutato non meno di 15 milioni. L'unico problema, oltre al prezzo non proprio modico, riguarda il livello di compatibilità con De Rossi e Pjanic. La Roma, però, continua ugualmente a seguirlo con molta attenzione ma non trascura altre soluzioni. Dal Brasile, infatti, continuano ad annotare dei movimenti romanisti per i «soliti» Casemiro del San Paolo e Paulinho del Corinthians. Sabatini, però, non perde d'occhio altri due suoi vecchi pallini francesi come Yann M'Vila, che il Rennes sembra ormai rassegnato a cedere in estate, Moussa Sissoko del Tolosa (...) e il suo compagno Etienne Capoue. Il quarto del gruppo, invece, nasce da una pazza - ma non completamente impossibile - idea: Luis Suarez. Un operatore di mercato ha fatto sapere alla Roma che a giugno l'uruguaiano, causa vicenda Evra, vorrebbe e dovrebbe lasciare il Liverpool e la Premier. Il costo del cartellino, per ora, è intorno ai 25 milioni. Le alternative si chiamano Nilmar, Palacio, Destro ed Hernandez. La Roma, però, non si fermerà a quattro: è ancora a caccia di un centrale di rango e negli ultimi giorni è stata segnalata sul fronte balcanico per i vari Markovic, Tomic e Jankovic. 

Rassegna Stampa - Vai Destro, sms alla Roma: "Che bello giocare assieme a Borini"

GAZZETTA DELLO SPORT (A. Pugliese) - Il mercato della Roma potrebbe virare presto verso Genova, sponda rossoblù. Per Palacio, è ovvio, da sempre uno dei pallini di Walter Sabatini (ieri, in proposito, il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha glissato così sulla vicenda: «Palacio alla Roma? Abito a Genova e so quanto Rodrigo sia nei cuori dei tifosi genoani, preferisco non rispondere», risposta che ha il sapore di una piccola conferma). Ma anche per Mattia Destro, il cui cartellino è a metà tra Siena e Genoa, e che è un altro dei giocatori che piacciono (...) al d.s. giallorosso.
Amici Ieri - Destro era a La Borghesiana per il ritiro della Nazionale Under 21, oggi giocherà l'amichevole contro il Frosinone. Con lui, doveva esserci anche Fabio Borini, messo fuori causa dall'infortunio ai flessori della gamba sinistra. «Fabio è un grande amico, ha grandissime qualità e le sta dimostrando anche a Roma, gli faccio i miei complimenti — dice Destro dal ritiro azzurro —. Abbiamo caratteristiche diverse. Se mi piacerebbe giocare con lui? Certo che mi piacerebbe, è un amico, oltre che un compagno di squadra, ritrovare gli amici fa sempre piacere. Ci siamo sentiti per telefono, dopo l'infortunio». (..) Anche perché Destro è nel mirino giallorosso, perfetto per lo scacchiere di Luis Enrique (per caratteristiche) e per il progetto del club giallorosso (per età). Sarebbe l'ennesima svolta verso le stelle del futuro, o possibili tali. E se dovesse arrivare anche Palacio, si potrebbe ricomporre la stessa situazione di Genova, quando nella scorsa stagione Rodrigo fece da chioccia a Mattia. Certo è, però, che non sarà facile che Preziosi si privi di entrambi. In più, su Destro (...) c'è anche la Juventus...
Dal boemo -  Ma a La Borghesiana c'è anche un altro giovane nel mirino della Roma da oramai un anno. È Marco Verratti, 19 anni, centrocampista del Pescara di Zeman. «Sono anni che ho molte richieste di mercato (...) L'anno del fallimento sono stavo vicinissimo alla Roma, poi quando è entrata la nuova società ho deciso di rimanere a Pescara. Lì sono cresciuto, non volevo andarmene nel momento più difficile. Poi se in futuro arriverà una grande squadra, è il sogno di ogni giovane. Spero si avveri». La Roma, del resto, l'ha già sfiorata. «Non so chi mi aveva segnalato ai giallorossi, ho sempre parlato con Bruno Conti. Sono stato anche un paio di volte a Trigoria...».
Altri -  Se Destro e Verratti sarebbero ottimi investimenti, Sabatini continua a guardare ovunque. Dodò è oramai fatto, anche se in quel ruolo il d.s. tiene ancora d'occhio pure Tabanou, del Tolosa. La stessa squadra di Moussa Sissoko (...) Staremo a vedere, Sabatini è lì. Con un occhio anche in Olanda, dove gioca un certo Christian Eriksen, fantasista danese di 19 anni.

martedì 27 marzo 2012

Rassegna Stampa - Per Isla e Sissoko profumo di Roma


CORRIERE DELLO SPORT (R. Maida) - Siamo vicini all'acquisto di un giocatore importante, di grande qualità» . L'annuncio di Walter Sabatini (...) ha aperto uno spettro di ipotesi sul nome del professionista in questione. In Francia confermano che possa essere Moussa Sissoko, centrocampista centrale stile Vieira, in scadenza di contratto nel 2013. La Roma lo studia da un anno e sembra aver rotto gli indugi. Sissoko, 23 anni ad agosto, ha già comunicato ai dirigenti del Tolosa che andrà via alla fine del campionato. Ed è ovviamente attratto dalla prospettiva di giocare in Italia. Piace ad altre squadre, in tutta Europa, ma Sabatini si è mosso per tempo e sfruttando la posizione contrattuale del giocatore (...) potrebbe acquistarlo a un prezzo vantaggioso: 7-8 milioni. 
IL RESTO - Ma dal taschino dei dirigenti della Roma potrebbero spuntare altre idee, altri piani di rafforzamento. Sempre a centrocampo interessano Yann M'Vila del Rennes, nazionale francese, e il danese Christian Eriksen dell'Ajax, classe '92, talento immenso: recentemente ha confessato le sue simpatie romaniste, che non guastano. Sono due obiettivi difficili da raggiungere perché costosi e molto conosciuti su scala europea, ma Sabatini tiene il radar acceso. Sempre per il centrocampo, il brasiliano Paulinho del Corinthians, 23 anni, è stato già offerto a Sabatini, che avrebbe due settimane per chiudere. Arrivi in vista anche in difesa, dove uno tra Otamendi e Garay può aiutare Stekelenburg a sentirsi più protetto. Otamendi ('88) gioca nel Porto, Garay ('86) nel Benfica (...)
IL PALLINO - Nel reparto esterni poi, dove la Roma è fragile sia in quantità che in qualità, il principale osservato rimane Mauricio Isla, al momento infortunato. Ma l'Udinese ha appena confermato che non lascerà partire il suo giocatore più richiesto per meno di 15 milioni. Nonostante il ginocchio rotto? Esatto. Pochi giorni fa, i Pozzo hanno rifiutato una proposta dell'Inter. Ieri si sono diffuse indiscrezioni su un contatto per Dennis Aogo, terzino sinistro classe '87 dell'Amburgo, ma sia la società che l'entourage del giocatore smentiscono.  «Magari però la chiamata arriverà nei prossimi giorni...» ha spiegato via telefono dalla Germania il procuratore Gordon Stipic. 
IL GIOVANE - Per completare la rosa alla Roma piace tanto anche Mattia Destro, classe '91, autore di sei gol in campionato con il Siena. E' compagno di attacco di Borini nell'Under 21. Il suo cartellino è a metà tra Genoa e Siena, che ne riscatterà a giugno la comproprietà. Sabatini ne parlerà nei prossimi giorni a Perinetti, direttore generale uscente del Siena, con cui ha in programma un incontro, mentre con Preziosi si è già portato avanti. (...) Il Genoa potrebbe avere in cambio Borriello, che quasi sicuramente rientrerà dal prestito alla Juventus, sempre che il giocatore accetti di tornare nella squadra con la quale stabilì il record personale di gol (19) nel campionato 2007-08. In attacco, intanto, la Roma non ha abbandonato l'idea Hernandez (...). 
DODO' - Non è ancora stato annunciato, infine, l'ingaggio di Dodò dal Corinthians. Succederà nelle prossime settimane, quando il ragazzo avrà superato le visite mediche. Il Corinthians qualche giorno fa ha provato a rinnovargli il contratto per non perderlo a zero il 31 luglio ma la risposta è stata negativa. (...)

Rassegna Stampa - Ko Borini e Greco, Totti salta il Novara, Lobont stagione finita


IL TEMPO (A. Serafini) - Dopo Greco la Roma perde anche Borini: l'ecografia svolta a Trigoria ha evidenziato per entrambi, una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia. Stop forzato per almeno due settimane. Esami negativi invece per Totti: il numero dieci (...) tornerà in gruppo tra giovedì e venerdì: difficile un recupero per il Novara.
Distorsione al ginocchio con lesione al collaterale per Lobont: la prognosi è di cinque settimane, in pratica stagione finita. Con Juan, Burdisso e Heinze fuori gioco, Luis Enrique affiderà la difesa a De Rossi sperando di contare sul ritorno di Cassetti quantomeno per la panchina. Il difensore proverà a forzare nonostante il fastidio al ginocchio.
Intanto è stato ufficializzato dalla società il nuovo accordo con il "Campus Bio Medico" di Trigoria: insieme al Gemelli sarà la struttura sanitaria di riferimento per gli infortunati di casa giallorossa.

Rassegna Stampa - Pjanic, a Milano panchina punitiva

LEGGO (F. Balzani) - «Ma come si fa a preferire Marquinho a Pjanic?». Le perplessità legate alla decisione di sabato sera di Luis Enrique continuano a imperversare su radio e social network. «Scelta tecnica, nessuno ha il posto assicurato», ha risposto il tecnico a fine match alimentando altre polemiche. In realtà Lucho avrebbe punito il bosniaco, che il 1˚ marzo scorso giocò 81’ dell’amichevole Bosnia-Brasile a 3 giorni dal derby, contravvenendo agli ordini di tecnico e dirigenti di giocare solo un tempo. Pjanic soffriva per un problema muscolare, che si acuì contro la Lazio sfociando in una lesione di primo grado. 
Il bosniaco farà il suo ritorno da titolare domenica nel match dell’ora di pranzo contro il Novara. Ancora una volta però non sarà possibile ammirare il trio (...) formato da Gago, Pjanic e De Rossi, visto che quest’ultimo sarà costretto a sostituire lo squalificato Heinze in difesa.

lunedì 26 marzo 2012

Mercato, Sabatini: "Siamo vicini all'acquisto di un grande calciatore"


Walter Sabatini, ds della Roma, ha così parlato del prossimo mercato giallorosso, lasciandosi sfuggire un'indiscrezione a riguardo: "Sappiamo i ruoli dove intervenire. La squadra deve avere più personalità - ha aggiunto Sabatini a 'Radio Ies' - Cercheremo giocatori con questa qualità. Siamo molto attivi e sono certo che faremo bene e le cose giuste. Siamo molto vicini ad aver preso un calciatore di grande qualità".

Roma, Borini out per Novara e Lecce. Per Totti nessuna lesione


Ecco il comunicato della società giallorossa sulle condizioni fisiche di Lobont, Borini e Totti"Da esami strumentali è emerso che Lobont ha subito una distorsione al ginocchio sinistro con lesione al legamento collaterale mediale. La prognosi è di quattro-sei settimane. Borini è invece stato sottoposto a esami ecografici che hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale sinistro. La prognosi è di due-tre settimane. Entrambi i calciatori hanno già iniziato il percorso riabilitativo. Totti ha eseguito una ecografia di controllo che non ha evidenziato lesioni." (asroma.it)

Roma, Bojan: "Il mio posto è nella Capitale, Luis Enrique crede in me. Sogno le Olimpiadi"

«Il Barcellona? Parlo ancora con i miei ex compagni, ma adesso il mio posto è a Roma. Qui sto crescendo ancora. Ho 21 anni e molte cose da imparare. Le mie sensazioni sono tutte positive». Nonostante una stagione al di sotto delle aspettative, in cui non ha trovato lo spazio che forse sperava di conquistare lasciando la Catalogna, Bojan Krkic non rinnega la scelta di trasferirsi in Italia. L'ex blaugrana, arrivato nella Capitale su indicazione del tecnico Luis Enrique, ha giocato appena sette gare da titolare, segnando quattro reti soprattutto entrando a partita in corso. Un trattamento simile a quello riservatogli al Camp Nou da Guardiola («gli auguro ogni bene»), da cui Bojan era scappato per «ritrovare il sorriso». «Dopo aver vinto quasi tutto in 12 anni a Barcellona, dovevo andare via - ha ribadito nel corso di una intervista concessa al sito internet del quotidiano sportivo spagnolo 'AS' -. È arrivata l'occasione di essere ceduto alla Roma, dove c'era Luis Enrique che credeva in me». Credeva. Dalla scorsa estate, infatti, la situazione è drasticamente cambiata e in campionato Bojan si è ritrovato ad essere da un lato il giocatore più presente (25 gare giocate, le stesse di Stekelenburg) e dall'altro l'attaccante meno utilizzato (solo 1048 minuti). Lo status di panchinaro di lusso, però, potrebbe precludergli la convocazione alle prossime Olimpiadi, appuntamento che Bojan non vorrebbe assolutamente mancare. «Non ho perso la speranza di andare ai Giochi di Londra. Ho giocato nelle nazionali giovanili sin da piccolo. Sarebbe un sogno. Nel calcio si sale e si scende, si entra e si esce. È la legge della vita». 

Rassegna Stampa - Roma, pronti più di 100 milioni!


CORRIERE DELLO SPORT (A. GhiacciI) -La sconfitta in casa del Milan, l’undicesima in campionato, ha lasciato l'amaro in bocca alla Roma. A tutta la Roma. Ma, come accaduto nelle dieci precedenti occasioni, nessuno ha in mente di mollare. In società, soprattutto. Rispetto al passato, forse perché si è all'inizio di un percorso nuovo sotto tutti i punti di vista, c'è una maggiore capacità di metabolizzarei passi falsi. (...). A tutti i livelli: comunicativo verso l’esterno e comportamentale all’interno. Ecco perché la nuova proprietà americana non si ferma e va avanti con i programmi fissati. Alcuni dei quali potrebbero subire delle variazioni. Uno su tutti: l’aumento di capitale e le conseguenze di questo passo. Negli States sono al lavoro da tempo sulla ricapitalizzazione. La novità? La quota di investimento della cordata statunitense: non più solo 80 milioni di euro, che comunque resterà la quota per il primo passaggio, ma 100 e più milioni sarebbero pronti per il futuro giallorosso. (...)
POSSIBILITA’  - Ma il rinnovato e maggiore impegno che hanno in mente Pallotta e soci - già allo studio e nel quale ci sarebbe anche la partecipazione del socio di minoranza Unicredit potrebbe aprire nuovi scenari. Come per esempio l’uscita dalla Borsa della Roma. Il  delisting sarebbe raggiunto proprio con l’aumento di capitale, per il quale è certa la partecipazione degli azionisti forti (cordata americana e Unicredit insieme detengono ora il 78% delle azioni giallorosse) cui potrebbero aggiungersi nuovi investitori, e non è per nulla certo l’impegno dei soci di minoranza, che a quel punto potrebbero vedere diluite le quote di proprietà. (...)
PROGRAMMA  - L’aumento di capitale è solo uno dei capitoli a cui si dedicherà James Pallotta quando arriverà a Roma, tra due settimane, nei primi giorni della settimana che va da lunedì 9 a domenica 15 aprile. In arrivo c’è anche il primo rapporto della Cushman & Wakefield che sta procedendo con la compilazione della  short list  di possibili siti, con pro e contro, dove poter costruire il nuovo stadio di proprietà. L’aumento di capitale è in programma entro il 31 maggio. Al massimo un mese più tardi si avranno le idee chiare anche sulle aree per lo stadio. Nuovi investimenti, nuova linfa per la Roma. Che si potranno tramutare in forze fresche anche per la squadra in sede del prossimo calciomercato. (...)

Rassegna Stampa - Totti si giustifica: "Cucchiaio inutile? Mi ero fatto male"


GAZZETTA DELLO SPORT (M. Cecchini) -La necessità è rimasta inespressa, sospesa nell'aria come uno spettro ingombrante. Che cosa occorre alla Roma perché freni l'emorragia di sconfitte 13 stagionali o dia quantomeno equilibrio al rendimento fra primi e secondi tempi 55 punti contro 30? «Ci serve più... non lo posso dire se no si arrabbia qualcuno»Luis Enrique sabato sera in tv si è fermato qui, aprendo ipotesi che stanno portando lontano l'immaginario dei tifosi.
Caso Totti In attesa di rivelazioni, sul banco degli imputati (...) stavolta è salito anche capitan Totti, per quel discutibile «cucchiaio» da ottima posizione sullo 0-1. Non sarebbe stato meglio tirare una delle solite bombe che hanno fatto la sua fortuna e quella della Roma. «Avevo male alla coscia destra e ho avuto paura a calciare forte», ha raccontato agli amici. E in effetti anche il numero dieci giallorosso sembra essere ricaduto nella «maledizione dell'infortunio al flessore» che affligge la Roma fin dall'inizio della stagione 15.
Contatti Baldini-Luis Detto che pure Borini accusa fastidi analoghi e che oggi le condizioni di entrambi saranno valutate, è innegabile che il ruolo e il rendimento di Totti nel modulo di Luis Enrique sentito ieri da Baldini siano da valutare attraverso criteri diversi rispetto al passato. Per trovare una stagione che lo ha visto fermo a 4 gol dopo 29 giornate bisogna ritornare indietro di un quindicennio, anche se questo dato fa il paio con un altro: il bilancio delle 10 gare in cui il capitano è stato assente è deficitario: 6 k.o. e 4 vittorie. (...) Una cosa è certa: nel nuovo corso il suo ruolo sembra meno centrale che nel passato. Giusto o sbagliato che sia, Roma ne parla. E tanto.

Rassegna Stampa - A Milano intervallo di fuoco


LEGGO (F. Balzani) - La Roma cambia faccia, ma gli schiaffi sono sempre gli stessi. I giallorossi dopo la sconfitta di San Siro (e la vittoria della Lazio) risprofondano a -7 punti dalla Champions e sentono il fiato sul collo del Catania. Ciò che più stupisce però non è la posizione in classifica (...), ma l’involuzione di gioco e forma fisica. La tanto promessa Roma alla catalana, intravista a sprazzi nel girone d’andata, è sparita.
Nelle ultime 3 partite la squadra ha centrato lo specchio della porta soltanto 11 volte e a nulla è valsa la sfuriata di Luis Enrique dopo la partita col Genoa. Nell’intervallo di San Siro il copione si è ripetuto con Lucho rosso di rabbia a strigliare una squadra troppo timorosa (lo dimostra il rientro ritardato dagli spogliatoi nella ripresa).
Il gruppo, stanco di subire gol a ripetizione e collezionare sconfitte eclatanti come quella di Bergamo, aveva sposato infatti un altro progetto: quello della sopravvivenza «all’italiana». Nessun ammutinamento (...), ma un cambio di rotta studiato a tavolino 24 ore dopo la sconfitta nel derby nel corso di una cena che doveva restare segreta e alla quale non parteciparono Osvaldo e Borini. I primi sintomi da malessere tattico erano già stati riportati al tecnico da Heinze dopo la sconfitta contro il Milan nel girone d’andata. L’argentino andò in castigo per una giornata. Le divergenze non riguardano soltanto tecnico e giocatori.
Le dichiarazioni nel post partita del ds Sabatini si sono scontrate ancora una volta con quelle del tecnico. «Non c’è nessun problema (...). La differenza l’ha fatta Ibra, ma per 45’ abbiamo giocato bene».Replica il dirigente: «Magari dico una cosa impopolare, ma la Roma avrebbe potuto affrontare questa gara con un altro piglio. Nel calcio non conta giocare bene solo una parte di partita». Infatti, se si calcola l'andamento dei primi 45', la Roma sarebbe prima in classifica con 55 punti, mentre con i punti raccolti nella ripresa sarebbe terz’ultima con 30. Altro dato impietoso, il ruolino di marcia contro le prime 5: 4 punti conquistati su 21 e una media (0,71) che non si registrava così bassa dal 2004/2005.